Augusto Renzini

Augusto Renzini

Motivazione della Medaglia d'oro al valor militare Augusto Renzini

“Appartenente al fronte della resistenza, si prodigava senza sosta nella dura lotta clandestina contro l'oppressore tedesco. Trasfondendo nei suoi compagni di lotta il suo elevato amor di patria ed il suo coraggio, incurante dei rischi cui si esponeva, portava a compimento valorosamente l'azione di guerra affidatagli. Arrestato dalla polizia nazifascista, sopportava stoicamente durante la detenzione le barbare torture inflittegli ed affrontava serenamente la fucilazione, pago di aver compiuto il suo dovere verso la patria oppressa con l'olocausto della vita.Roma ottobre 1943 – 24 marzo1944”

Di Augusto Renzini, nato a Nocera Umbra il 22 aprile 1898 da Vincenzo e Buratti Mariannna, si hanno poche notizie. Nel sito dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia si legge che dopo aver partecipato giovanissimo alla prima guerra mondiale si era arruolato nell'arma dei carabinieri svolgendo servizio a Roma dal 1920 al 1923 per poi, dopo il congedo, tornare al suo lavoro di contadino. Richiamato nel 1942, tornò come carabiniere nella capitale e qui, sorpreso dall'armistizio, si diede alla macchia per collegarsi, pochi giorni dopo l'8 settembre, con l'organizzazione clandestina guidata dal generale dei carabinieri Filippo Caruso, che gli affidò il comando di una squadra. Augusto Renzini caduto nelle mani della polizia, dopo aver resistito alle torture fu giustiziato nell'eccidio delle Fosse Ardeatine. Dallo scorso anno l’Amministrazione Comunale lo commemora con una manifestazione in di fronte al Monumento ai Caduti alla quale partecipano gli alunni delle scuole, rappresentanze dell’Arma dei Carabinieri e molti cittadini.

di Francesco Sorbelli