Passeggiata n. 4 - La struttura alto medievale

Passeggiata n. 4 - La struttura alto medievale

26. Chiesa S. Filippo
27. Chiostro
28. Via Camilli
29. Via Fossatello
30. Via del Teatro
31. Via delle Piagge
32. Via le Scuole
33. Seminario Diocesano
34. Torre Civica
35. Cattedrale
36. Palazzo Vescovile
37. Palazzo Comunale
38. Via del Montarone
39. Via Amedeo


Questo itinerario, partendo da Porta S. Martino, fa conoscere Nocera nella sua struttura altomedioevale, costituita da una serie di costruzioni, concepite per la difesa. Le vie, infatti, risultavano essere ripide e strette e seguivano la linea di livello del colle, facendo convergere verso la grande Rocca. La Nocera sorta dopo l’invasione dei popoli nuovi ha cominciato la sua vita dal quartiere del Borgo di S. Martino per la vicinanza della porta alla Flaminia. Naturalmente il Borgo fa riferimento alla Rocca.

PORTA SAN MARTINO
(Vedi Passeggiata n.2)

Salendo, sulla sinistra si costeggiano le vecchie mura dove è tuttora presente una torre di difesa. Lungo questa strada, fino al 1600 vi era una serie di abitazioni, come risulta anche da recenti scavi. Proseguendo si incontrano le fontane ricavate nello spazio tra le mura e le abitazioni. Vi si trovano varie porte medioevali; spicca sullo sfondo un portale medioevale di stile gotico. Riprendendo il viottolo si sale a Via S. Martino e, proseguendo, si giunge a Piazza S. Filippo.

CHIESA SAN FILIPPO

E’ stata costruita in stile neo-gotico, nel periodo che va dal 1864 al 1868, dall’architetto Luigi Poletti, con relativo campanile in stile. L’interno della chiesa è poco interessante; dietro l’Altare centrale una grande tela di Giuseppe Grandi raffigura una estasi di S. Filippo Neri. Dalla piazza si possono percorrere i caratteristici Portici, costruiti sopra le mura, che conducono alla Porta Vecchia. Si tratta di aperture a tutto sesto, di varie dimensioni, che si affacciano sul Parco Comunale, permettendo, così, una panoramica passeggiata al coperto. L’arcatura dell’intero porticato è stata realizzata nel sec. XVII con arcature a volta reale. Dell’antica difesa rimangono oggi conservate alcune feritoie medioevali. Una serie di porte dello stesso stile, ricorda le botteghe della Nocera dell’epoca. La costruzione, sopra alla prima parte dei portici (vicino alla chiesa di S. Filippo), è stata restaurata nel secolo scorso dall’architetto Calderini per un collegio studentesco. Salendo da piazza S.Filippo verso via Camilli, nell’interno, attraverso una breccia aperta nelle mura dell’ex monastero di S. Chiara, si accede ad uno dei chiostri, che oggi costituisce un angolo particolarmente suggestivo.

VIA CAMILLI

Oltre palazzo Camilli, verso destra, si può ammirare un muro significativo dell’età medioevale con portali, finestre e marcapiani. Percorrendo il "vicolo", attraverso delle scalette, si accede in via Fossatello.

VIA FOSSATELLO

Il nome deriva da un fossato che, nel Medioevo, raccoglieva le acque piovane; lo si attraversava con la sportella del Borgo. Da via Fossatello, attraverso ripide scalette, si sale in via del Teatro.

VIA DEL TEATRO

Prende il nome dal teatro, in stile liberty, con doppia fila di palchi, inaugurato agli inizi di questo secolo ed oggi chiuso per restauro. Attraverso ulteriori scalette o percorrendo tutta la via, si giunge a Via le Piagge (o via Renato Lucari).

VIA LE PIAGGE

Nome medioevale, che ricorda un terreno scosceso. Oggi si chiama Via Renato Lucari, per onorare un nocerino, ufficiale dell’esercito caduto nella Prima Guerra Mondiale. Verso destra, si sale fino ai piedi della Torre Civica; verso sinistra, si percorre Via le Piagge; arrivando fino al Borgo, si prosegue per Via S. Rinaldo e si arriva alla Cattedrale e alla Torre Civica. Da Via le Piagge, prima di arrivare al Borgo, si può girare a destra, in Via le Scuole, dove si ammirano portali e finestre medioevali. Si giunge in Piazza del Seminario ed in Via S. Rinaldo, dove, sulla destra, si trova l’ingresso principale dell’ex Seminario Diocesano.

SEMINARIO VESCOVILE

Il palazzo, oggi non più adibito a Seminario, risale al 1760, come dice l’iscrizione sopra la porta d’ingresso. Risulta costruito con criteri pedagogici atti a dare più luce possibile agli ambienti; infatti, presenta numerose finestre, spaziosi corridoi interni e luminose stanze per gli alunni; nella parte occidentale vi sono i cortili interni. L’istituzione religiosa risale al 1569, insediandosi prima nell’attuale Palazzo Comunale, poi nella nuova sede che ebbe lustro e importanza tanto da diventare, nel secolo scorso, sede di studi per molti giovani. Il vescovo Piervissani (1800-1848) ottenne dalla Sede Apostolica la possibilità di laureare in Diritto Canonico, Diritto Civile e Teologia; diede inizio, inoltre, alla Biblioteca che da lui prese il nome e che, arricchitasi nel tempo di altri volumi per acquisti e lasciti, oggi contiene 40.000 volumi, alcuni di valore culturale e storico, altri con preziose rilegature; le cinquecentine sono 720 e ci sono 200 titoli di riviste. Dal Seminario uscirono, nel secolo scorso, sei Vescovi. In cima a via S. Rinaldo , sulla destra, si innalza imponente la Torre Civica.

TORRE CIVICA

E’ il maschio, residuo della Grande Rocca che, mille anni fa, è sorta come segno del potere della Contea di Nocera. La Rocca comprendeva parte di Via S. Rinaldo, il Seminario fino a Via Le Piagge e si ergeva sopra le Mura Castellane. Aveva inglobata la chiesa cattedra- le, costruita precedentemente. La gran-de Rocca fu di-strutta dalle truppe di Federico II nel 1248. La Piccola Rocca divenne, prima, palazzo comunale, palazzo dei Trinci (fino al 1439), poi sede del Comune di Nocera fino al XVIII secolo, quando i terremoti la distrussero quasi completamente. E’ rimasto qualche segno di questa sui muri che costituiscono oggi la sacrestia della Cattredale. La torre, alta 30 metri, conserva i caratteri del periodo alto-medioevale. L’antica entrata era posta alcuni metri più in alto rispetto all’attuale ed è ancora visibile in rientranza; le feritoie ed i grandi archi sulla sommità facevano spaziare la visione del territorio nocerino e dell’intera contea.

DUOMO

E’ la chiesa principale di Nocera e chiesa madre della ex Diocesi di Nocera e Gualdo, fino al 1986. Ha subito varie ristrutturazioni. Posta sulla cima del colle, rimanda alla sostituzione del culto pagano con il culto cristiano: forse qui è da porre il tempio alla dea Favonia da cui è derivata la tribù dei Nucerini Favonienses che, con i Nucerini Camellani (venuti da Camerino), vissero durante la civiltà umbra e romana. La notizia delle due tribù risale a Plinio (NH. III, 113). Nel sec. V, quando si istituì la diocesi nocerina, il tempio fu trasformato in chiesa e dedicato a Maria. Di un’altra ristrutturazione, avvenuta intorno al sec. X, rimane il portale romanico, posto nell’ingresso laterale della chiesa, collocato in cima a Via S. Rinaldo e arricchito da una decorazione, in pietra scolpita, di vitigni ed animali nella fascia dell’archivolto. Altro resto, probabilissimo, di questa cattedrale è una massiccia croce in pietra contenente una croce incavata, che si conserva nel museo diocesano. Dopo la distruzione di Nocera da parte di Federico II, nel 1248, la chiesa fu abbandonata e solo nel 1448 venne ricostruita sulle antiche fondamenta. L’architettura era ad una sola navata, con copertura ad arconi e travature secondo lo stile francescano, (lo stesso stile tuttora visibile nella chiesa di San Francesco). Gli ornamenti in pietra della facciata principale sono una ristrutturazione moderna, risalente al 1925 (come descrive la lapide apposta sulla parete). Entrando dalla porta secondaria (su via S.Rinaldo) si presenta una grande navata, con abside semicircolare. Il rifacimento risale all’inizio del XIX secolo, in stile neoclassico con colonne, lesene e volte in gesso lavorato.

CAPPELLA DELLE RELIQUIE

A sinistra dell’ingresso si trova la cappella, detta oggi delle Reliquie, per la presenza di numerose reliquie con servate in contenitori settecenteschi in legno dorato e vetro. Sulla parete è visibile un affresco del pittore Domiziani di Fabriano, risalente al 1582, raffigurante la presentazione di Gesù al Tempio. Sul pavimento la pietra tombale di Mons. Francesco Alberigi, sacerdote nocerino divenuto, nel secolo XVIII, vescovo di Città della Pieve e, successivamente, inviato a reggere la diocesi di Foligno.

CAPPELLA DEL SS. SACRAMENTO

E’ una cappella in stile neoclassico, con crocifisso in coccio cinquecentesco; l’altare, l’ambone ed i sedili sono di marmo policromo. Nella nicchia di sinistra è posta la statua in legno della Madonna Pellegrina, regalata nel 1948 dall’ordine dei Cavalieri di Gerusalemme. Sotto, sono contenute, in un’urna d’argento, le reliquie di Santi Martiri nocerini anonimi. Sulla nicchia di destra è posta la statua lignea di S. Giuseppe. Sotto si conserva un’urna seicentesca, in legno dorato e cristalli, con i parati sacri indossati da S. Rinaldo; fino al 1822 vi era contenuto il corpo del Santo.
Tornando nella navata centrale, si vede il coro canonicale e la cattedra del Vescovo in noce scolpita. Sulla volta sono visibili gli affreschi moderni (1925) rappresentanti i protettori di Nocera: l’Assunta al centro, alla sua destra S. Rinaldo e, alla sua sinistra il beato Tomassuccio da Nocera. Le finestre sono istoriate in vetri smaltati, dono del vescovo Mons. Giuseppe Pronti (1951-1974). Le tribune laterali sono in legno dorato. Da notare le canne, parte dell’organo acquistato dal Teatro della Opera di Roma nel 1897. L’altare è in marmo, con, all’interno, l’urna d’argento e cristalli, contenente il corpo venerato di S. Rinaldo, Vescovo di Nocera, morto il 9 febbraio del 1217 e divenuto Santo Patrono. Figlio primogenito dei Conti di Nocera, abbandonò tutto per divenire monaco eremita a Fonte Avellana. Eletto ausiliare del Vescovo Ugo, resse la diocesi di Nocera dal 1213 fino alla morte. Partecipò alla proclamazione dell’indulgenza della Porziuncola di Assisi, nell’agosto del 1216. La ricorrenza della morte è celebrata come festa cittadina. Accanto all’ingresso della sacrestia si trova la cappella dedicata a Maria.

CAPPELLA DI MARIA

E' decorata con gessi e tele; quest’ultime sono del pittore perugino Cesare Angeli, realizzate nel 1619: la centrale raffigura S. Carlo e S. Anna, ai piedi dei quali vi è Nocera; quella di destra ricorda la Presentazione di Maria al tempio, mentre la tela di sinistra rappresenta l’Annunciazione. Le statue in gesso sono di Morbio da Como, eseguite ai primi del ‘600 e raffigurano S. Rinaldo, S. Felicissimo, S. Caterina di Alessandria, S. Monica. Nella lesena di entrata sono raffigurati, in pittura ad olio, alcuni Santi: a destra troviamo un’immagine di S. Paolo; sopra, quella del Beato Tomassuccio; a sinistra è raffigurato S. Pietro e, più in alto, S. Francesco di Assisi. Nell’archivolto sono rappresentati cinque angeli con vari simboli.
Nella successiva cappella si trova la tela della Confraternita del Rosario, risalente al sec. XVI. Nell’ultima cappella, nell’angolo destro della chiesa, c’è il Fonte Battesimale in marmo, scolpito nel ‘500, con coperchio in noce lavorata. Sullo sfondo è posta una cornice in marmo policromo. Tre tele settecentesche anonime completano la cappella.

Lateralmente all’ingresso principale, sono posti due confessionali, in noce lavorato, del secolo scorso.

Uscendo dalla Cattedrale e tornando in via S. Rinaldo si può ammirare il campanile, costruito nel sec. XVI, con volte ed arconi in pietra e laterizi; nella cella campanaria sono poste quattro campane (la S. Rinaldo, la Strilla, dei Cenni, la Campana da Morto) di notevoli dimensioni. Di seguito c’è il Palazzo Vescovile.

PALAZZO VESCOVILE

Risale al secolo scorso ed è sede degli uffici della curia. La maggior parte dell’edificio è adibito a casa di spiritualità e convegni, diretta dalle Suore di Maria Riparatrice e si chiama Casa San Giuseppe.

VIA SAN RINALDO

Scendendo c’è il Palazzo Comunale. Edificio settecentesco con grande scalinata interna, una caratteristica sala consiliare ben affrescata. Questa sala, nel 1500, costituiva la chiesa della confraternita di S. Maria e si chiamava la chiesa della Mattonata, in quanto via S. Rinaldo era l’unica strada mattonata del tempo. Sulla parete esterna dell’edificio, sono poste due lapidi, l’una in ricordo di due carabinieri di Nocera, medaglie d’oro alla resistenza, l’altra, dei caduti della guerra partigiana nel territorio di Nocera. Questo palazzo è stato sede del seminario diocesano dall’anno della sua fondazione, cioe’ dal 1569 al 1760.
Giunti a Piazza Caprera, sulla destra, si trova via del Montarone.

VIA DEL MONTARONE

Questo nome è dato dal residuo dell’argine, a valle dell’antico fossato, che, da qui all’altezza del palazzo comunale, era antistante e proteggeva l’antica rocca di Nocera.

Percorsa la via ed attraversata la strada della Circonvallazione si giunge in via San Giovanni, caratteristica per portali medioevali. Tale via conduceva al piazzale dell’antica porta di S. Croce.

PORTA SANTA CROCE

Era una porta risalente al XIII secolo, posta sul lato orientale della città. Ad essa confluiva l’antica strada, oggi non più visibile, che dalla montagna giungeva a Nocera. Dell’antica porta, non restano tracce.

Da Via S. Giovanni è possibile scendere in Via Amedeo per una tipica e ripida scala medievale. La stessa, verso destra, conduce alla strada della Circonvallazione, mentre, verso sinistra, immette in Via Tullio Pontani (Borgo Piccolo). Scendendo, si raggiunge Corso Vittorio Emanuele, Piazza Vincenzo Blasi e, quindi, Piazza Umberto I.

"Nocera Umbra guida turistica della città e del suo territorio" di Secondo Agostini, Angelo Menichelli e Massimo Bontempi